RACCONTI NOTTURNI DELLA DAMA DEL LAGO
Lo spunto è, dichiaratamente fornito dai racconti del ciclo arturiano nei quali si intrecciano i temi eterni dell’ amore, della lotta, della lealtà e del tradimento… della ricerca perfetta , quella del “qualcosa che sta oltre”, oltre lo stesso orizzonte umano, oltre la stessa possibilità di comunicare la ricerca e il trovamento con le parole degli uomini.
Il luogo ha la sua necessaria connotazione fisica ma è innanzitutto la suggestione di un “luogo dell’anima”: il percorso simbolico e notturno attorno al laghetto del centro di scienze naturali in Galceti.
I traghettatori saranno tre personaggi talvolta attori, talaltra narratori e ancora musici che attraverso la magia del suono e della parola condurranno il pubblico (realmente primo e vero protagonista) in un percorso interiore innescato da tutto il complesso archetipico che costituisce il nucleo fondante del ciclo arturiano, ma non solo; più propriamente di tutto l’apparato mitologico e mitopoietico derivato dalle forme religiose indoeuropee, semplificato e sostanziato nei miti nordici , come nell’ “Edda” di Snorri piuttosto che nell’ immaginario Tolkieniano e che , a voler ben guardare è la vera radice comune europea ben oltre e più profondamente delle varie pretese di unificazioni e collanti più o meno confessionali.
Una radice che ha continuato ad informare in maniera più o meno scoperta il sentimento e la religiosità popolare, anche, perché no, varie forme di superstizione o di ritualità
Alle quali il cristianesimo si è sovrapposto sovente inglobandole.
La narrazione prevede che ci si possa avvalere di uno spazio particolarmente adatto per le sue caratteristiche di bellezze naturali, possibilmente vicino ad uno specchio d’acqua.